Debora De Angelis, romana di 31 anni ha deciso quale sarà la strada che vuole percorrere, incurante delle critiche che da più parti le arrivano e delle difficoltà che una tale scelta comunque comporta. L’ex studentessa di scienze della comunicazione vuole diventare la prima assistente sessuale per disabili d’Italia, una figura in bilico tra quella dell’assistente e della prostituta.
La giovane donna ha rilasciato alcune interviste nelle quali spiega la motivazione che sta alla base di tale scelta, tutto iniziò tre anni fa quando venne a conoscenza del caso del fisico nucleare catanese Fulvio Frisone. La madre di lui, la signora Lucia, raccontò di ingaggiare prostitute per alleviare la sofferenza di Fulvio, perché essere affetti da tetraparesi spastica non significa non avere desideri e necessità sessuali.
Fu in quel momento che Debora, che già si occupava di assistenza agli anziani, capì che poteva aiutare le persone affette da disabilità ad esprimere quella sessualità forzatamente repressa.
Così Debora incontra un ragazzo disabile e instaura con lui una relazione, terminata poi per motivi privati. Capisce che quella é la sua strada e grazie anche al lavoro di modella di nudo per fotoamatori sviluppa sempre di più un rapporto più diretto e sicuro con il suo corpo, lavorando parallelamente sull’empatia, necessaria per una persona che presta assistenza.
Empatia, inclinazione, consapevole padronanza del proprio corpo, queste sono alcune delle doti che Debora individua come necessarie per svolgere una tale professione. Per questo Debora vuole sottolinearela differenza che passa tra lei e una prostituta, perché diversi, sostiene lei, sono gli approcci alla sessualità.
Non é solo questione di naturale inclinazione, quanto anche di adeguata formazione con psicologi e sessuologi.