“Nostro figlio è un enigma per noi, quasi più di Dio, nel senso che entrambi questi misteri non sappiamo spiegarceli. Ma mentre Dio continua a nascondersi e noi confusi a cercarlo, nostro figlio è una presenza emozionante, intrigante, vitale, pressante, palese, a volte nuda
nella sua drammaticità, di cui riusciamo a scoprire il senso solo un po’ alla volta, solo se ci liberiamo dagli stereotipi del nostro secolo” (“La nostra vita con Jacopo” di Tiziano e Patrizia Gabrielli)
L’autismo rappresenta una delle sindromi più complesse e difficilmente gestibili dell’età evolutiva. I bambini autistici non sanno comunicare con gli altri, si tengono in disparte, non sanno giocare, compiono gesti ripetitivi e senza senso. Se si guarda l’intero arco della vita si può affermare che:
Autismo è
- Incapacità a comunicare
- Incapacità ad esternare i propri sentimenti
- Incapacità a leggere i sentimenti altrui
- Incapacità a filtrare gli stimoli ambientali
- Mancanza di recettori sociali
- Ipersensibilità ai rumori
- Deficit dell’immaginazione
- Incapacità di giocare
- Attività ripetitive
- Deficit intellettivo spesso associato
- Una patologia che perdura fino alla vecchiaia
Autismo non è
- Timidezza
- Blocco psicologico
- Ripiegamento su sé stessi
- Reazione al mancato amore materno
- Desiderio di rimanere chiusi nel proprio guscio
- Immersione in pensieri profondi e in ricche fantasie
- Patologia da cui si guarisce dopo l’infanzia
La frequenza
L’autismo è una disabilità che colpisce tre bambine su mille nella sua forma tipica e sei bambini su mille in forme meno tipiche (Fombonne E. et al., 2003, “The prevalence of autism”, JAMA, 28987-9).
Nel Maggio del 2005 la Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile ha pubblicato le linee guida per l’autismo che sono il riferimento centrale per la definizione e realizzazione delle prossime iniziative istituzionali della Provincia di Roma. In particolare mettiamo in evidenza due raccomandazioni contenute nel documento della Sinpia:
– R 13
La finalità a lungo termine del progetto terapeutico è quella di favorire l’adattamento del soggetto al suo ambiente, il migliore possibile in rapporto alle specifiche caratteristiche del suo essere autistico. Ciò al fine di garantire una soddisfacente qualità di vita al soggetto e all’intero sistema famiglia.
– R 14
- Non esiste un intervento che va bene per tutti i bambini autistici;
- Non esiste un intervento che va bene per tutte le età;
- Non esiste un intervento che può rispondere a tutte le molteplici esigenze direttamente e indirettamente legate all’autismo.
Per contro, la continuità e la qualità del percorso terapeutico sono garantite attraverso:
- Il coinvolgimento dei genitori in tutto il percorso;
- La scelta in itinere degli obiettivi intermedi da raggiungere e quindi degli interventi da attivare;
- Il coordinamento, in ogni fase dello sviluppo, dei vari interventi individuati per il conseguimento degli obiettivi;
- La verifica delle strategie messe in atto all’interno di ciascun intervento (le strategie, cioè, possono anche variare da servizio a servizio, ma vanno comunque periodicamente “controllate” in rapporto ad indicatori di qualità che devono essere comuni ai diversi servizi).